Io negli anni ’90 ci tornerei domani

Io negli anni ’90 ci tornerei domani.
Sarà per nostalgia, sarà per avere 15 anni in meno, ma ci tornerei domani.
Sarà perchè vorrei accendere la radio e sentire Jovanotti o Frankie Hi-nrg e non quell’insulto alla musica di Fedez.
Sarà perchè vorrei girare canale e guardare Willy il Principe di Bel Air e non Violetta.
Sarà perchè mi manca chiamare a casa un’amica e, se stava facendo i compiti, col cazzo che me la passavano.
Sarà che mi manca darsi un appuntamento e aspettare il solito ritardatario senza possibilità di ritracciarlo. Dovevi aspettare #mannaggialaputtana, punto.
Sarà perchè non vorrei più leggere i tweet di Renzi e degli altri politicanti o i post di Salvini e, peggio ancora, i commenti dei suoi seguaci bifolchi.
c_V2PItw_400x400Forse perché avrei voglia di chiedere ad un amico che fine ha fatto davanti ad un caffè, invece di vedere la sua vita minuto per minuto sul Facebook.
Ecco, mi manca l’emozione del rivedersi dopo tanto, mi manca il mistero, l’avere ancora qualcosa da chiedersi, da raccontarsi. Che di alcuni oggi si vede veramente tutto: ogni aperitivo, ogni cena, ogni cosa che hanno mangiato e perfino se quando l’hanno cacata era molle o cotogna, ogni outfit, ogni cambio costume, ogni espressione di figli e cani, ogni attività sportivo/ricreativa/ludico-motoria che stanno facendo, ogni posto in cui si trovano che, veramente, se qualcuno volesse rapirvi sarebbe un gioco da ragazzi.
 Tutti sempre al top, tutti allegri, sorridenti e spiritosissimi, tutti #invidiati da chi non si sa, tutti #folli nonostante siano più scontati di un cappotto di Zara nel mese di agosto, tutti a fare qualcosa di eccezionale #bellavita #cocaemignottetuttalanotte al solito bar del solito buco di culo di paese e con il naso appiccicato allo schermo del telefonino.
E va benissimo così, insomma è l’evoluzione (o involuzione?) dei tempi direte, le modalità di interagire e comunicare con gli altri sono cambiate e comunque ognuno è libero di fare ciò che vuole, certamente.
Ma io oggi vorrei solo tornare agli anni ’90, quando per “scaricare” una canzone che ti piaceva dovevi aspettare ore davanti la radio pronta a schiacciare rec, quando se volevi fare una dedica a qualcuno la scrivevi sulla smemo, quando si era capaci di dirsi le cose in faccia anche se voleva dire scostare un attimo la maschera per lasciarti sbirciare e questo faceva paura.
Dove chi aveva 14 anni ne dimostrava 14 e non 25 come oggi, dove ci vestivamo a cazzo e avevamo capelli da dimenticare, ma ce ne sbattevamo i coglioni perchè in fondo fare schifo era un gesto rivoluzionario. Dove non esistevano ciglia finte, unghie finte, capelli finti che se ti togli tutta l’impalcatura devi rifare il passaporto.
Quando si era solo noi, insomma. #offline